Sarà trasmesso soltanto per un giorno,nei cinema di tutta Italia, di cui dieci in Campania.
Diretto dal candidato all’Oscar Michael Epstein, LennoNYC racconta di come uno dei più celebri e influenti artisti del XX secolo abbia saputo rinascere nella quiete e nei piaceri semplici della paternità.
Ed è anche la storia di un immigrato molto “sui generis”, arrivato a NY per cercare una libertà speciale: quella di essere se stesso e non “Beatle John”, di amare Yoko Ono senza per questo essere disprezzato dal pubblico (come era accaduto a Londra), di vivere una vita normale.
È questo che, più di ogni altra cosa, New York City ha offerto a John Lennon: la possibilità di andare al cinema o al ristorante, di salire su un taxi. Di essere libero
Da cantante adorato dalle masse, ad attivista pacifista. Il docufilm insiste, attraverso interviste e
spezzoni d'epoca inediti, soprattutto a ricostruire le sue numerose proteste per la pace, attuate in quel periodo assieme alla moglie Yoko Ono.
Una delle più famose è la campagna del 1969, in piena guerra del Vietnam, promossa per il lancio di "Happy Christmas" in undici metropoli nel mondo tra cui New York, Tokyo e Roma.
Manifesti bianchi con scritte nere annunciavano a caratteri cubitali: "War is over! (If you want it)", ossia "La guerra è finita! (Se lo vuoi)".
Un atteggiamento spesso scomodo al governo degli Stati Uniti e spesso osteggiato. Soprattutto dall'amministrazione Nixon, che tentò più volte di mettere a tacere Lennon e Yoko Ono, cercando di persuaderli a lasciare il Paese, trattandoli quasi come nemici pubblici.
Nessun commento:
Posta un commento